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2. L’emigrazione italiana verso la Germania: una nuova fase?

Dopo un lungo periodo di riflusso e di invecchiamento della comunità italiana residente in Germania che è seguito all’esodo dei Gastarbeiter negli anni ’50-’60 e a partire dall’inizio della recente crisi economica, una nuova fase sembra aprirsi. I dati statistici suggeriscono da soli che il nuovo trend sia destinato a durare. 

Esistono discordanze tra le fonti statistiche da cui attingere dati e informazioni sull’emigrazione italiana verso la Germania. Ogni fonte presenta purtroppo aspetti critici che è bene segnalare. I dati a livello nazionale dell’Aire e di Destatis mostrano infatti un andamento fortemente divergente negli ultimi anni sulla base dei dati pubblici ottenibili sui rispettivi siti Internet e riportati nel grafico 2.1. L’andamento di Destatis è sostanzialmente riflessivo  – con una correzione statistica evidente nel 2004 – e con una ripresa solo negli ultimi due anni, mentre l’Aire mostra un aumento quasi costante.

Grafico 2.1. Cittadini italiani residenti in Germania    (dati in migliaia).

Fonte: Rielaborazione dai Destatis e Aire, 2014
Fonte: Rielaborazione dai Destatis e Aire, 2014

Mentre i dati Aire presentano in generale incrementi non compatibili e in palese eccesso rispetto ai flussi migratori prodotti dalla stessa Anagrafe (incremento della popolazione italiana all’estero nel periodo 2006-12: 793mila, ovvero più di otto volte il saldo migratorio cumulato negli stessi anni pari a 94mila persone – grafico 1.1 nella precedente sezione), i dati Destatis sono fortemente in difetto rispetto a quelli forniti dagli uffici statistici dei Länder che si basano sulle anagrafi comunali. Stante la scarsa trasparenza delle fonti del Registro centrale degli stranieri, che è la fonte principale delle statistiche di Destatis, è difficile esprimere un giudizio definitivo sulla base delle sole evidenze rese pubbliche1. In ogni caso salta agli occhi l’andamento molto diverso delle due serie di dati.

Malgrado le incertezze sulla qualità dei dati, e considerando che l’accelerazione delle divergenze si è verificata in coincidenza della recente crisi economica, è tuttavia interessante mostrare l’andamento del flusso migratorio di lungo termine con l’Italia fornito dai dati Destatis (Grafico 2.1). A parte una probabile sottostima del flusso nell’ultimo quinquennio delle rilevazioni disponibili, le curve dovrebbero mostrare in modo sufficientemente attendibile l’evoluzione che ha portato a una progressiva riduzione delle migrazioni in entrambi i sensi. Considerando il carattere anticipatore del flusso di emigrazione verso la Germania rispetto a quello di immigrazione, si notano, anche qui con qualche differimento temporale, accelerazioni nei periodi di maggiore difficoltà del sistema economico italiano (due per l’esattezza) in un quadro tuttavia di tendenza chiaramente riflessivo. Tenendo conto della probabile sottostima dei valori di flusso nel periodo terminale della curva e del suo andamento continuo e progressivo nel tempo a partire del 2007, ci si deve porre il quesito se la recente impennata non rappresenti una rottura del trend precedente che lascia prevedere un ulteriore incremento del movimento migratorio negativo verso la Germania.

Grafico 2.2.Flussi migratori per la Germania dall’Italia 1974-2012

Fonte: Rielaborazione dati Destatis, 2014
Fonte: Rielaborazione dati Destatis, 2014

I dati relativi ai movimenti di persone di cittadinanza italiana da e per la Germania (Grafico 2.3) confermano, nel periodo purtroppo ridotto di osservazione, la lettura fornita dal movimento migratorio tra la Germania e l’Italia che include anche gli stranieri (grafico 2.2). La previsione, sulla base della conformazione della curva delle immigrazioni in Germania tuttora convessa dopo cinque anni dall’inizio del trend positivo e in considerazione dell’andamento fondamentalmente opposto delle curve di immigrazione e di immigrazione con l’eccezione dell’ultimo anno, è per una sua continuazione.

Grafico 2.3. Flussi migratori di Italiani da e per la Germania, serie storica.

Fonte: Rielaborazione dati Destatis, 2014
Fonte: Rielaborazione dati Destatis, 2014

A causa del fatto che l’emigrazione italiana verso la Germania è prevalentemente di vecchia data (come mostra anche il grafico 2.2) e del rigiro modesto della popolazione italiana in Germania – il rapporto tra i flussi del movimento e il numero degli Italiani residenti non supera il 5%, con l’eccezione del 2013 nel grafico 2.3 – si assiste a un progressivo e considerevole allungamento nel tempo della residenza media degli abitanti di cittadinanza italiana in Germania (grafico 2.4): da 19,5 anni nel 1998 a 28,7 anni nel 2012 nei Länder occidentali(5). Tali valori sono largamente i più elevati tra i residenti di cittadinanza EU, avendo superato nella seconda metà dello scorso decennio anche i valori relativi ai cittadini spagnoli.

Grafico2.4. Permanenza media dei residenti Italiani in Germania, serie storica.

Fonte: Rielaborazione dati Destatis, 2014
Fonte: Rielaborazione dati Destatis, 2014

L’età media dei residenti italiani va ovviamente di pari passo con il periodo di residenza medio, come mostra il grafico 2.5. Nei Länder occidentali l’età media ha raggiunto oggi il livello dell’intera popolazione tedesca (circa 44 anni rispetto a 40 e mezzo circa alla fine del 1998). Per le considerazioni avanzate precedentemente, è probabile che il rallentamento della crescita dell’età media sia sottostimata nel periodo terminale dell’osservazione.

Grafico2.5 Età media dei residenti italiani in Germania, serie storica.

Fonte: Rielaborazione dati Destatis, 2014
Fonte: Rielaborazione dati Destatis, 2014

Nel prossimo intervento si cercherà di esaminare le diverse regole di registrazione in Germania e in Italia della popolazione residente. Tali differenze contribuiscono in maniera sensibile alle difformità dei dati statistici.

La Redazione

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